Sentiero "Cerchio Sylvesto"

Un escursione circolare nella Val Silvestro

Il Rio Silvestro ha avuto un impatto significativo sull'area del Corno di Fana di Dobbiaco: durante gli innumerevoli temporali, grandi quantità di ghiaioni sono scivolati a valle creando il cono di detriti su cui oggi sorge Dobbiaco. Di conseguenza, anche il displuvio, che originariamente sorgeva nei pressi di Versciaco, si trasferii a Dobbiaco. Nella Val di Fana si crearono le piramidi di terra, ma anche grandi fossi, la cui espansione viene da qualche anno frenata dai bacini montani. Il sentiero circolare offre una panoramica della storia movimentata della Valle San Silvestro e dell’omonimo Rio, in sette punti.

Il sentiero si chiama "Cerchio Sylvesto", in primo luogo perché si tratta di un sentiero escursionistico circolare nella Valle San Silvestro, per così dire, a forma di cerchio, d'altra parte perché le riflessioni relative alle diverse tappe indicano il grande ciclo eterno: il ciclo del divenire e del passare, del prendere e del dare, il ciclo dell'acqua, il ciclo dell'essere.


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SAN SILVESTRO ANTICA
Fino al 1823 una parte del paese di San Silvestro era situata sulle rive del Rio Silvestro, non lontano dallo storico Rifugio Genziana (Enzianhütte). Solo nel XIX secolo, a causa di forti intemperie, San Silvestro e Dobbiaco vennero ripetutamente inondati, le abitazioni sommerse da acqua e fango, e alcune spazzate via; ci furono anche perdite di vite umane. San Silvestro Antica, come si può vedere nello storico estratto mappa del 1858/59, è stata sepolta interamente dai detriti ed ora è ricoperta da erba e boscaglia.


PIRAMIDI DI TERRA
Le piramidi di terra nella Val di Fana non sono costituite dal materiale morenico altrimenti tipico delle piramidi di terra, ma da depositi di colate detritiche che si sono formate verso la fine dell'ultima era glaciale. Poiché in questi depositi di detriti non sono presenti grandi massi che possano proteggere il materiale sottostante dall'erosione, nella Val di Fana si sono formate solo piccole piramidi di terra, o meglio le caratteristiche "creste detritiche".


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BACINI MONTANI
Dopo le numerose e devastanti inondazioni del XIX secolo, il pericolo fu scongiurato a partire dal 1882 con la costruzione di 800 barriere lungo il Rio Silvestro e il Rio di Fana e con la fortificazione dei ripidi pendii per evitare che grandi masse di terra scivolassero via durante le forti piogge. All'inizio, il lavoro è stato svolto manualmente e con l’aiuto di cavalli, senza l'uso di attrezzature motorizzate. Oggi, un team di 3 dipendenti è responsabile dell'ispezione regolare della zona a rischio.


FUNZIONE DELLA VEGETAZIONE
Le radici forniscono acqua e sostanze nutritive alla pianta e la sostengono. Allo stesso tempo, il loro apparato radicale rafforza il terreno. La pianta assorbe luce e Co2 attraverso le sue foglie e arricchisce l'atmosfera di ossigeno. Queste sono le basi per la sua crescita. Molte piante sono cibo per l'uomo e per gli animali e alla fine la materia organica ritorna nel terreno.


SORGENTI DI SAN SILVESTRO
Prima che il Rio Silvestro attraversi Dobbiaco, confluisce con alcuni ruscelli e ruscelletti, come il Rio Naster o il Rio Fana. L'attuale sorgente di San Silvestro non è ufficialmente designata, secondo la tradizione popolare si trova al di sopra del "bivacco superiore", non lontano dal sentiero circolare.


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CAPPELLA DI SAN SILVESTRO
La Cappella di San Silvestro si trova sopra "Bodeneck". È dedicata a San Silvestro e fu costruita nel XII o XIII secolo e ampliata intorno al 1440. Nel 1455 la cappella fu insignita delle indulgenze dal vescovo di Bressanone, Nikolaus Cusanus. Chiusa nel 1786 dall'imperatore Giuseppe II, la cappella fu restaurata nel 1899. Sotto la cappella si trova l'"Augenwasserle", una sorgente la cui acqua, secondo la tradizione popolare, ha proprietà curative per i disturbi agli occhi. 


BODENECK
La linea periadriatica, il più importante sistema di faglie tettoniche delle Alpi (700 km di lunghezza e circa 10 km di profondità) corre lungo il Bodeneck. Si estende dall'Italia nord-occidentale alla Slovenia settentrionale e rappresenta il confine tra le Alpi meridionali e le Alpi occidentali, centrali e orientali. 




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